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Uniti per Atessa. Ospedale sì, rifiuti infettivi no

Ecco il comunicato a supporto dell'operato del Sindaco Borrelli

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Ringraziamo l’amministrazione comunale per aver bloccato, per il momento, il progetto Di Nizio che, sommato all’attività dell’altra ditta che già tratta questo tipo di scarti sanitari nella nostra Valle, porterebbe qui a sterilizzare oltre un quarto di tutti i rifiuti sanitari d’Italia. Sappiamo che la battaglia non è finita perché la Di Nizio ha già preannunciato ricorso alla giustizia amministrativa.

Chiediamo all’amministrazione comunale di continuare a difendere, con la stessa capacità e coerenza dimostrate finora, la salute dei cittadini e il rispetto dell’ambiente.

Del tutto aperta resta la battaglia per l’ospedale.

Il riconoscimento del San Camillo de Lellis come nosocomio al servizio di un entroterra disagiato (avvenuto nel 2018 con la delibera di giunta regionale n. 824 in epoca di Regione governata dal centro-sinistra, e ribadito nel 2019 dall’attuale giunta di centro-destra) non trova ancora concreta e definitiva attuazione. Manca l’area chirurgica, la medicina funziona a scartamento ridotto, il tentativo di trasformarci in un PTA non è del tutto sconfitto, perché non ci sono gli investimenti regionali necessari.

Non c’è un cronoprogramma per l’apertura di tutte le attività ospedaliere . Stiamo ancora aspettando che ci venga restituito il distretto sanitario di base. Un fatto inaccettabile e vergognoso. Non ci lasciamo abbindolare dagli specchietti per le allodole.

Diciamo, quindi, ai cittadini: proseguiamo insieme nella lotta: Ospedale sì e subito, rifiuti sanitari a rischio infettivo no, mai!

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