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Dimissioni Flocco. Uniti per Atessa: "Surroga non possibile perché le dimissioni non sono valide"

Il gruppo di maggioranza chiarisce le motivazione per il quale il consiglio comunale per la surroga non è convocabile

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Il consiglio comunale, allo stato delle cose, non è convocabile o meglio non può essere iscritta all’ordine del giorno la surroga del consigliere, Enrico Flocco, perché le dimissioni di quest’ultimo, inviate tramite posta elettronica certificata, non sono valide.

È questo il nodo principale della risposta del gruppo di maggioranza, Uniti per Atessa, alle dichiarazioni effettuate nei giorni scorsi dal consigliere di Progetto Atessa, Carmine Fioriti.

Innanzitutto, la risposta chiarisce la tempistica e le motivazioni delle scelte dell’amministrazione comunale.

All'indomani della presentazione delle dimissioni del Presidente Flocco, - dichiarano da Uniti per Atessa - sono sorti motivati e fondati dubbi sull'irritualità delle stesse. Sono stati, quindi, avviati i necessari approfondimenti normativi e giurisprudenziali. Non avendo terminato tali verifiche, e alla luce del comunicato offensivo e di Fioriti e della sua richiesta di intervento del Prefetto, l'Amministrazione comunale ha ritenuto di palesare a quest'ultimo i propri dubbi, che, come si è visto, si sono rivelati pienamente fondati e giusti.”

Il sindaco, fanno sapere poi, ha chiesto scusa al prefetto di Chieti, Armando Forgione, per l’errato nominato indicato sulla lettera indirizzata a quest’ultimo. Errore formale, differente dall’ “errore di sostanza e del grave comportamento istituzionale tenuto dal Consigliere Fioriti”, che sarebbe stato compreso dal diretto interessato.

Il comunicato, inseguito, arriva al nocciolo della questione che ha tenuto banco in questi giorni nella politica atessana.

“A un Consigliere comunale, sempre attento a "codici e codicilli", e che si candida alla guida di questo Comune e che comunque ha contribuito alla nascita di un movimento che non perde occasione di richiamare la "competenza" dei candidati alle prossime elezioni amministrative, - si legge nella risposta - dovrebbe essere noto che non è possibile storicizzare l'interpretazione di una norma. Nel caso la norma stessa non risponda più alle finalità per le quali è stata emanata, o qualora ci sia necessità di adeguarla alle mutate esigenze, bisogna modificarla o integrarla.”

“Ammesso e non concesso, poi, che si fosse potuto far ricorso ai moderni mezzi e strumenti informatici, come sostiene Fioriti, - spiegano dalla maggioranza - non sarebbe stata comunque sufficiente una semplice ‘pec’ per comunicare le dimissioni del Presidente del Consiglio comunale.  Lo stesso Consigliere (Fioriti) ha evidenziato che la ratio del Testo unico è quella di dare certezza alla volontà ed alla identità del consigliere dimissionario. Tale scopo, però, non può essere raggiunto con una ‘pec’, che come noto è solo uno strumento di invio certificato della e-mail, ma non garantisce l'identità ed autenticità del soggetto sottoscrittore.”

Infine, le irrituali dimissioni, effettuate dal dottor Flocco, fanno sorgere un’altra questione di non poco conto. La validità delle dimissioni dalla carica di presidente del consiglio e la competenza a convocare il consiglio comunale.

“Anche qui vorremmo sottolineare che non è solo una questione di semplice ‘lettura’ del vigente Statuto comunale, come vorrebbe far credere il Consigliere Fioriti, - aggiunge la lista Uniti per Atessa - ma una questione di interpretare e applicare le norme. Il vigente Statuto, infatti, nulla stabilisce in tema di dimissioni del presidente del consiglio.”

“Per ricondurre la competenza in capo al Vicepresidente, in merito alla convocazione del Consiglio comunale, è necessario richiamare la normativa statale e - in via interpretativa - i poteri sostitutivi demandati ai supplenti in caso di "assenza o impedimento" del titolare, che è fattispecie diversa dalle "dimissioni" e che al momento è l'unica fattispecie contenuta nel nostro Statuto. Per questa ragione, - conclude Uniti per Atessa - anche su questo punto, è stato richiesto il conforto del Prefetto su questa interpretazione della norma comunale.

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