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Grande derivazione Sant'angelo: i comuni del sangro-aventino uniti in un'associazione

Nasce L'associazione dei comuni del Sangro-aventino pronti a difendere i propri interessi al tavolo della nuova concessione

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È stata costituita, lo scorso 11 maggio, l’Associazione dei Comuni del Sangro Aventino (ACSA) portatori d’interesse nella gestione della concessione della grande derivazione per uso idroelettrico Sant’Angelo, che comprende la centrale di Altino e i due laghi di Bomba e di Casoli.

I comuni aderenti all’iniziativa sono Altino, Archi, Atessa, Bomba, Casoli, Civitella Messer Raimondo, Colledimezzo, Fara San Martino, Gessopalena, Palombaro, Pennadomo, Perano, Roccascalegna, Torricella Peligna, Villa Santa Maria e Pietraferrazzana.

L’obiettivo degli associati è “seguire - si legge nel comunicato - la gestione dell’importante infrastruttura per la produzione di energia idroelettrica, realizzata nella seconda metà degli anni 50 con fondi statali e data in gestione all’Azienda Comunale Elettricità ed Acque di Roma (A.C.E.A.), attuale ACEA Produzione S.p.A.”

L’attuale concessione da parte dello Stato, a cui poi è subentrata la regione Abruzzo, ad Acea è scaduta a Luglio del 2013 e deve essere tuttora ridiscussa e firmata.

I comuni lamentano il mancato adempimento da parte della società romana degli obblighi di legge derivanti dalla  concessione. “Per obbligo di legge – affermano i comuni associati - il gestore di una grande derivazione per uso idroelettrico (potenza nominale media superiore a 3 MW) è tenuto ad eseguire le operazioni di dragaggio degli invasi per il ripristino delle capacità originali. Nei laghi di Bomba e Casoli queste attività non sono mai state eseguite!”

L’associazione  è stata costituita al fine di rappresentare e curare gli interessi del territorio relativamente alla manutenzione e gestione degli impianti con lo scopo di favorire la produzione di energia idroelettrica e da altre fonti rinnovabili, salvaguardando la possibilità dell’uso plurimo delle acque.

L’Associazione , infine, avrà il compito “di seguire – concludono i comuni - il prossimo bando regionale per l’affidamento della nuova concessione al fine di definire gli obblighi e le limitazioni gestionali adeguati a tutelare gli interessi del territorio, i miglioramenti in termini energetici, gli interventi di miglioramento e risanamento ambientale del bacino idrografico, le misure di compensazione ambientale e territoriale, la riscossione delle compensazioni a carattere finanziario e dei canoni destinati ai comuni, la definizione della clausole sociali volte a promuovere la stabilità occupazionale del personale, di verificare la ripartizione dei canoni versati alla regione, la dovuta fornitura gratuita di energia elettrica, nonché della definizione di eventuali canoni ed energia aggiuntivi dovuti dal concessionario scaduto in base a quanto previsto dalla normativa nazionale”

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