Chiara la posizione di Legambiente in un momento di grande mobilitazione che, con associazioni, sindaci e cittadini ha già preso il via in questi giorni a partire dalle assemblee pubbliche dopo le notizie che riguardano proprio la Val di Sangro. Momenti di partecipazione in vista della manifestazione del 19 maggio per dire no al ritorno della Ciaf e all'impianto di trattamento rifiuti sanitari presentato dalla ditta Di Nizio.
No a questo tipo di impianti in un territorio che negli ultimi anni ha subito una grossa trasformazione, a parlare di opportunità per salvare il territorio è Luzio Nelli, presidente del Circolo Legambiente di Paglieta “deve essere una grande opportunità per la nostra valle, un’occasione unica per uscire definitivamente dalle emergenze conseguenze di un vecchio modello economico. Bisogna cominciare a costruire un nuovo percorso che rispecchi la nostra vocazione industriale, attraverso una nuova pianificazione che tenga insieme i contenuti di una economia circolare e green. Il contenitore di questo percorso si chiama ecodistretto”.
Un percorso che tiene insieme, sia le grandi che le piccole aziende nella Val Di Sangro, nel ridurre gli impatti ambientali e nel promuovere un economia innovata, moderna e competitiva.
Per riuscire in questo sarebbero infatti necessarie tecnologie per il riuso delle acque e per la gestione dei rifiuti industriali, finalizzata alla riduzione, al recupero, al riuso, alle fonti rinnovabili di energia, ai servizi alle imprese sull’ecoinnovazione, ai programmi di controllo ambientale, alla costruzione di aree produttive ecologicamente attrezzate(APEA), agli impianti gestiti in forma consortile e infine alla certificazione ambientale del distretto. In sintesi, continua Nelli, “bisogna lavorare per creare la chiusura dei cicli acqua e rifiuti, puntare all'autoproduzione energetica realizzando la generazione distribuita e il passaggio da un economia lineare a quella circolare”.
L’economia verde cresce e si rafforza, questi sono i numeri della green economy, si sono creati 3 milioni di occupati pari al 13,1% dell'occupazione complessiva nazionale, che contribuiscono alla formazione di 195,8 miliardi di euro. Il 60% degli investimenti fatti dall’imprenditoria italiana in tema di innovazione è orientato verso la sostenibilità. Le assunzioni nel 2017 sono state circa 320.000 oltre il 46% a tempo indeterminato.
“L‘ecodistretto coniuga ambiente ed economia, l‘unico che può saldare un nuovo rapporto tra cittadini e impresa e garantire una crescita occupazione di qualità”.

