Il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, ha emanato un’ordinanza con cui dà mandato alla Polizia provinciale di Chieti di porre in essere un piano d’intervento per la cattura o l’abbattimento selettivo di 40 capi di cinghiale.
La decisione è stata presa, dopo aver sentito il comandante della polizia provinciale Antonio Miri, a seguito dell’aumento degli avvistamenti degli ungulati in prossimità dei centri abitati del territorio comunale e delle incursioni di questi animali in pieno centro storico.
Nelle ultime settimane, infatti, branchi di cinghiali sono stati visti scorrazzare in zona Discesa Santa Maria, via Don Minzoni, via Cavalieri di Vittorio Veneto, Fonte Cicala, San Luca, Capragrassa, San Marco, Cona, Masciavò, Fonte Cicero, Torrente Appello, Villa Comunale, quartiere Sant’Antonio.
Inoltre c’è la preoccupazione che queste scorribande, in zone fortemente antropizzate, potrebbero dare vita a situazioni del tutto imprevedibili ed “in condizioni ambientali e/o comportamentali, possono arrecare con la loro azione diretta effetti mortali o invalidanti per l’uomo o che non sottoposti a controlli sanitari o a trattamenti di prevenzione possono trasmettere malattie infettive all’uomo.”
Oltre a ciò, pare siano in aumento anche gli incidenti stradali dovuti alla presenza degli ungulati sulle strade del territorio atessano con un relativo aumento dei pericoli per gli utenti e le autovetture.
Nel provvedimento si sottolinea l'inattuabilità dell'attività ordinaria, messe in atto dalla Regione Abruzzo, per la prevenzione e il controllo dei danni alle coltivazione e alle attività dell'uomo in zone sensibili da ungulati, a seguito delle forti limitazioni imposte dalle nuove norme emanate dalle stessa regione.
L’ordinanza prevede che le modalità di prelievo e abbattimento selettivo siano effettuate sotto la responsabilità della polizia provinciale, la quale provvederà allo smaltimento dei capi abbattuti ed avvierà un’attività di monitoraggio sanitario.
“La presenza di cinghiali continua ad essere un fenomeno invasivo per il nostro territorio e per la nostra comunità nelle nostre campagne e non solo, anche i luoghi del centro storico” afferma il sindaco Borrelli.
“Sappiamo che, purtroppo, sono scarsi i mezzi per il contenimento degli ungulati e quei pochi mezzi che ci sono e gli spiragli, che la legge permette di utilizzare, li stiamo utilizzando. – aggiunge il primo cittadino - Abbiamo già fatto nei mesi passati un’ordinanza; questa ordinanza però, secondo quello che ci ha fatto osservare il prefetto, può essere solamente temporanea.”
“Quindi – conclude Borrelli - l'abbiamo fatta per due mesi ed adesso l'abbiamo rinnovata, estendendo la richiesta al comandante della Polizia Provinciale di attenzionare anche altri quartieri ed altre zone del nostro comune, per arrivare quanto più possibile al contenimento e per evitare incidenti, allarme tra la popolazione e danni all'agricoltura che sono sempre più pesanti.”
Un'ordinanza che secondo il circolo locale di Legambiente Geo Aps arriva tardi nel solco dell'emergenza. “Il cinghiale è una specie in grande sovrannumero, va ridotta drasticamente la sua popolazione - afferma la presidentessa Rebecca Virtù - ma questo non può ridursi alle sole ordinanze in nome dell’emergenza da danni e della tutela dell’incolumità pubblica.”
“Bisogna evitare situazioni di accrescimento del rischio soprattutto dentro le aree urbane ed è arrivato il momento di affrontare il problema con regole di sistema. Si evidenzia – conclude la Virtù - l’urgenza che il governo adotti il “Piano nazionale di controllo della specie cinghiale” che punti a una significativa riduzione delle densità delle popolazioni, facendo uso esclusivamente di strumenti selettivi e di cattura e che vengano investite maggiori risorse per studiare e risolvere il problema”.