Trigano Van. A fine mese 130 persone saranno lasciate a casa

Non verranno rinnovati i contratti a tempo determinato per via delle mancate forniture da Sevel

Armando Travaglini
22/02/2022
Attualità
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La crisi delle componenti, che sembra aver colpito in questi ultimi mesi la Sevel di Atessa, continua a provare ricadute sull’occupazione dell’intero indotto della Val di Sangro.

Questa volta ad essere colpita è la Trigano Van, azienda produttrice di Van con uno stabilimento a Paglieta, la quale ha comunicato, in un incontro con i sindacati, l’esigenza di chiedere la cassa integrazione e, per via delle norme vigenti, l’impossibilità di rinnovare i contratti a tempo determinato Trignano e in somministrazione.

La decisione del management, dovuta alla diminuzione delle commesse da parte dell’unico fornitore ossia Sevel, comporterà la perdita del posto di lavoro per ben 130 persone a fine febbraio.

Tutto questo, causato dalla mancanza dei chassis prodotti da Sevel, a discapito dell’enorme richiesta di mercato presente in questo momento nel settore dei van.

“Non parliamo di una difficoltà del settore, - spiega Andrea De Lutis segretario provinciale della Fiom Cgil Chieti e Rsu Trigano Van - anzi, di quella che c’è nel soddisfare la domanda. Purtroppo quella che sembra essere una crisi dei componenti continua a colpire il settore automotive e colpendo anche Sevel di riflesso colpisce Trigano e i Lavoratori.”

“Abbiamo il dovere di lanciare un messaggio forte e chiaro a queste Lavoratrici e a questi Lavoratori, - dice De Lutis - questa è solo una fase momentanea che probabilmente durerà poche settimane.”

L’azienda, però, avrebbe confermato l’intenzione non “rivedere il bilanciamento delle linee che tradotto significa che nei piani aziendali la necessità è quella di produrre a pieno regime e quindi con tutte le persone che sono occupate ad oggi.”

Sindacati e governance aziendale hanno concordato che “che tutte le Lavoratrici e i Lavoratori in uscita saranno reintegrati e se questo non dovesse avvenire in blocco, le persone rientreranno a gruppi seguendo il criterio dell’ anzianità sino al reimpiego di tutti, - afferma il sindacalista della Fiom - inoltre, anche se nei fatti ci sarà una interruzione di contratto, abbiamo concordato che saranno conservate le anzianità convenzionali, questa pratica avrà ripercussioni positive per quanto contenuto in tema di anzianità nel CCNL e per i trattamenti di miglior favore che abbiamo conquistato nel contratto integrativo aziendale. In pratica sarà come se i lavoratori non fossero mai usciti dalla Trigano.”

“L’ auspicio e il messaggio che mandiamo ai lavoratori è che possono continuare a contare sulla nostra organizzazione. Con Trigano – conclude Andrea De Lutis -  abbiamo condiviso che il nostro impegno deve vedere la tutela dei livelli occupazionali, a Sevel, chiediamo di fare lo sforzo di aumentare le produzioni di chassis destinate a Trigano per fare in modo che tutte le 130 persone siano rioccupate a brevissimo."

 

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