Altino. Accolto ricorso del comune sul "Centro Selva", Muratelli: "Sentenza restituisce serenità"

Il consiglio di stato ha accolto il ricorso del comune di Altino dopo la sentenza di illegittimità del Tar Abruzzo

Armando Travaglini
31/01/2022
Attualità
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Si è conclusa con il ribaltamento della sentenza, emessa in precedenza dal Tar Abruzzo, la vicenda del centro polifunzionale da realizzare a Selva di Altino.

Il consiglio di Stato ha accolto il ricorso promosso dal sindaco di Altino, Vincenzo Muratelli, e dall’amministrazione comunale dopo la sentenza del tribunale amministrativo, che giudicò illegittimi gli atti del comune.

Dunque il massimo organo della giustizia amministrativa ha decretato la legittimità degli atti, con cui l’amministrazione ha proceduto a vincolare i terreni per la costruzione dell’opera, e la giustezza del comportamento del sindaco che operò senza eccesso di potere e privo da conflitti di interesse.

La vicenda prese il via con il ricorso Mp invest a seguito di alcune variazioni al piano regolatore, operate nel 2015 dall’amministrazione Muratelli, che ha vincolato dei terreni liberi di proprietà dell’azienda per la costruzione del “Centro Selva”.

La ricorrente sostenne che, a fronte del vincolo imposto sull’area, altri appezzamenti di terra, di cui due particelle di proprietà della famiglia del sindaco, erano stati liberati da un vincolo imposto nel 1998. Si è venuti a conoscenza, però, della pervenuta decadenza di quest’ultimo, istituito su un’area di circa 360 mq di cui solamente 126mq ad uso agricolo del primo cittadino, già nel 2003.

I cambi di vincoli vennero disposti con due delibere nel 2015 e nel 2016, con votazione favorevole da parte del sindaco, con cui si approvava il progetto preliminare dei “Lavori per la realizzazione di un’area polifunzionale nella località Selva” e veniva adottata una variante semplificata al piano regolatore esecutivo.

Le procedure per la realizzazione della struttura avevano iniziato il loro iter, già ben prima dell’elezione a sindaco di Muratelli, con la precedente amministrazione.

“Una sentenza che restituisce oggi alla mia persona, anche nella veste di Sindaco di Altino, alla mia famiglia nonché a tutti gli amministratori e ai responsabili degli Uffici amministrativi comunali coinvolti, una ritrovata serenità, per la consapevolezza, da sempre avuta, di aver operato sempre con onestà e nel rispetto della legalità, perseguendo in ogni occasione l’interesse generale” ha affermato il sindaco Muratelli.

“Non posso tuttavia esimermi - aggiunge il sindaco - dal manifestare la mia amarezza e il dispiacere profondo nei confronti di coloro che, in questi anni, anche su giornali e social, hanno offeso e dileggiato la mia persona e la mia attività di amministratore, anticipando l’esito del giudizio in corso, con la presunzione di chi non ha bisogno di attendere la pronuncia dell’Organo giurisdizionale.”

“Costoro – sottolinea il primo cittadino - non hanno avuto alcuna esitazione nel mettere alla berlina la mia persona e quanti si sono adoperati per il bene della collettività accusandomi di essere stato il “Capitano” che ha inteso tutelare e salvaguardare i propri "fondi terrieri" manipolando “ciurme” di amministratori al mio servizio, offendendo con ciò, anche l’intelligenza di queste persone.”

“La sentenza ha reso giustizia di tutto, anche delle accuse altrettanto infamanti rivolte alla mia persona di non aver tenuto in debita considerazione le finanze comunali, stante l’esborso economico sostenuto dall’Ente per gli oneri di difesa. -  ha commentato - Anche su questo punto il CdS ha riconosciuto al Comune la compensazione delle spese legali per i due gradi di giudizio.

“Assieme a tutti gli amministratori con cui ho avuto, ed ho l’onore e l’onere di amministrare la mia comunità, - conclude Muratelli - ho sempre agito nel pieno rispetto delle leggi, avendo come bussola i principi della morale politica e la conclusione di questa vicenda credo che renda giustizia a questo modo di agire al servizio del mio paese.”

 

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